Vi ricordate le dichiarazioni fatte in merito al diritto alla pensione, tramite il quotidiano locale, da parte del senatore Russo, un annetto fa? Quando diceva che, se ci fosse il Territorio Libero di Trieste, si perderebbero la pensione e/o il diritto alla pensione?
Se una simile frase fosse detta in osmiza, tra amici, non ci sarebbe granché da dire; ma qui si parla di un Senatore, una figura che dovrebbe cioè essere promulgatore e garante della giustizia e delle leggi.
Per chi fosse indotto dalle parole del senatore Russo al dubbio e/o alla paura di perdere un diritto, vediamo cosa dice in merito il sito: www.50epiu.it, un Sistema Associativo e di Servizi, nato e cresciuto all’interno di Confcommercio-Imprese per l’Italia (http://www.50epiu.it/Home/Notizie/tabid/63/ID/1558/language/it-IT/La-PENSIONE-per-chi-va-a-lavorare-allestero.aspx): “I cambiamenti demografici, economici, sociali e culturali in atto nella nostra società spingono molti giovani a lasciare il nostro Paese per fare esperienza lavorativa all’estero. Molti di essi, una volta che hanno trovato adeguata sistemazione, potrebbero non voler più tornare in Italia, mentre altri sperano nel loro ritorno in Patria al superamento dell’attuale crisi economica. In questi casi è poi possibile recuperare la contribuzione versata all’estero per ottenere nel futuro una pensione? Fortunatamente la risposta è positiva, anche se bisogna precisare che esistono notevoli differenze nel modo in cui i Paesi aderenti alla UE gestiscono le prestazioni sanitarie e previdenziali. I Regolamenti dell’Unione europea (n. 883/2004 e n. 987/2009), in linea di principio, prevedono che una persona sia assicurata nel Paese in cui lavora, mentre, chi esercita un’attività lavorativa contemporaneamente in più Paesi è soggetta al regime previdenziale del Paese in cui ha la residenza, a condizione, ovviamente che vi lavori”.
E chi ha invece lavorato sempre all’estero? Che diritto ha? In questo caso, ci viene in aiuto il sito del CAF con l’articolo “Il trattamento fiscale delle pensioni estere” (https://www.mycaf.it/it/consulenza-e-assistenza-fiscale/il-trattamento-fiscale-delle-pensioni-estere_32_qt/): “Sono pensioni estere quelle corrisposte ad un residente in Italia, da un ente pubblico o privato di uno Stato estero, a seguito di lavoro prestato in quello Stato.”
In sostanza, la pensione o il diritto alla pensione non può essere negato a nessuno o, meglio, è un diritto acquisito da chiunque, indipendentemente da dove questi abbia lavorato.
Di cosa parlava, dunque, il senatore Russo? Per rispondere, possiamo proporre due ipotesi:
- Dice cose a caso. Se così fosse, sarebbe molto preoccupante che soggetti che dicono cose a caso possano accedere a cariche istituzionali italiane dell’importanza di quella ricoperta dal senatore Russo;
- Dice cose mirate, a favore del proprio partito. Se così fosse, sarebbe veramente preoccupante che, venendo meno al suo mandato Istituzionale, il senatore Russo faccia un abuso di carica pubblica, contravvenendo al suo stesso mandato.
Forse, però, la domanda posta non può essere liquidata così velocemente e merita invece maggior attenzione.
Il giorno 31 agosto 2014 è comparsa, sul quotidiano locale, un’intervista rilasciata dal senatore Russo che, in merito agli indipendentisti, dichiara: “ma se, invece, ed è questa la tesi che mi convince di più, dobbiamo prendere seriamente le parole, i gesti e le azioni di un gruppo che ha dimostrato di essere ben organizzato e finanziato (da chi, resta ancora un mistero)… da chi ha lanciato un ultimatum allo Stato Italiano, solitamente, la storia ce lo insegna, è lo strumento precedente all’utilizzo della forza”.
Di cosa parla il Senatore?
Le domande che seguono questa sua dichiarazione diventano:
- Cosa vuol fare intendere il Senatore con: “gruppo ben organizzato”? (organizzato da chi? E come?);
- Cosa vuol fare intendere il Senatore con: “finanziato (da chi, resta ancora un mistero)”?;
- Cosa vuole fare intendere il Senatore con: “Solitamente, la storia ce lo insegna, è lo strumento precedente all’utilizzo della forza”? (di quale forza parla? Di quale storia parla? Che significa “solitamente”? Quale riferimento statistico porta a supporto delle proprie insinuazioni?).
Insomma: le parole del senatore Russo, carica istituzionale, appaiono più un guazzabuglio di frasi senza alcun serio riferimento ma con chiari intenti allertanti, che dichiarazioni poggiate sulla professionalità che ci si dovrebbe legittimamente aspettare da un personaggio che ricopre un ruolo così importante come quello dello stesso. E’ un po’ come già accaduto in passato per il discorso sulle pensioni. Ciononostante, per sua rassicurazione, gli vogliamo rispondere.
Il principio chiave di lettura è che il Territorio Libero, quello definito al cubo, è totalmente distante dalle prese di posizioni intimidatorie e xenofobe del duo Parovel-Giurastante. Li chiamiamo così perché non hanno alcun mandato legale da parte del Movimento Trieste Libera e stanno semplicemente ripercorrendo la stessa strada che, qualche anno fa, avevano già percorso con “Gli amici della terra”; il prima possibile (secondo i tempi burocratici), questi due personaggi risponderanno ancora degli stessi reati compiuti già allora. E non ci si lasci ingannare dagli sproloqui di diffamazioni contro presunti affari malavitosi da parte di elementi della nostra associazione, tramite la presentazione di documenti dei ROS; sono gli stessi documenti che poi, lo stesso socio di Parovel, il sig. Giurastante, ha presentato alla stampa per negare che ci sia alcuna attestazione di qualsivoglia reato (ma chi li capisce questi??). Chiarito questo, possiamo ora replicare ai tre punti che stanno a cuore al senatore Russo.
1 – siamo un gruppo auto-organizzato; se il Senatore ritiene che siamo così capaci da invocare chissà quale organizzazione di alto livello alla nostra guida, lo ringraziamo perché, a onor del vero, non è facile gestire un’associazione di questo tipo;
2 – ci autofinanziamo. Per i misteri è meglio che il Senatore si rivolga all’omonimo programma di Rete 4; in alternativa, considerando il suo lauto stipendio da Senatore, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 5.000 euro mensili, più diarie, rimborsi viaggio, rimborsi telefonici e altri benefits, sarebbe molto apprezzato un suo aiuto economico;
3 – non sappiamo dove il Senatore abbia letto che “solitamente la storia insegna” ma si rassicuri: l’ultimatum non ci riguarda e non c’è (e non potrebbe mai esserci nel nostro spirito) alcun intendimento di uso di forze o similari né ci sono, tra i nostri tesserati, come previsto dal nostro codice etico-comportamentale, persone dedite a uso illecito di armi o di droghe o altro.
La nostra Associazione, lo ricordiamo, mira a ripristinare i diritti del nostro territorio a beneficio di tutti i nostri cittadini; ben comprendiamo che la lauta diaria del Senatore Russo non potrebbe essergli corrisposta quale senatore del Territorio Libero di Trieste.
Cogliamo peraltro l’occasione per segnalare un fatto grave, di cui siamo a conoscenza, che riguarda la persona del Senatore Russo, gravemente offesa dal sig. Giurastante a maggio di quest’anno; ce ne dispiace: il Territorio Libero3 si dissocia da quelle affermazioni; non è uso della nostra Associazione insultare e/o offendere qualcuno, ritenendo che sia doveroso, come in questo caso, prendere posizione ma, riteniamo, sempre nella massima correttezza.
Per ogni altro chiarimento siamo a disposizione del Senatore Russo purché, per cortesia, egli non insista a dire cose senza alcun riferimento serio come per la storia delle pensioni o dei finanziatori misteriosi dietro agli indipendentisti.
Viva Trieste libera.